I 780 euro riportati all’interno del Contratto di governo riguardano la soglia di povertà relativa utilizzata nella proposta di reddito di cittadinanza presentata dal M5s al Senato nella scorsa legislatura. La povertà monetaria viene qui intesa secondo i parametri europei, e coincide con il 60 per cento del reddito mediano dei cittadini italiani.
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 17 gennaio 2019 – convertito in legge (n. 26) con l’approvazione del Parlamento il 28 marzo 2019 – introduce il reddito di cittadinanza e stabilisce che il nucleo familiare, per avervi accesso, deve avere un Isee inferiore ai 9.360 euro annui (la soglia di povertà monetaria fissata nel 2014, come certificato nel 2015 dall’Istat). Cioè 780 euro per 12 mensilità.
Inoltre deve avere un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, inferiore a 30 mila euro. Sono poi posti limiti anche al patrimonio mobiliare, in ragione del numero di componenti della famiglia. Anche il reddito deve essere inferiore al limite di 6 mila euro, moltiplicato per un coefficiente collegato alla composizione del nucleo familiare.
L’ammontare del beneficio erogato potrà oscillare tra i 480 euro minimo e i 9.360 euro massimo all’anno. Quindi sembra rispettata l’intenzione di dare, al massimo, 780 euro al mese a individuo e il collegamento tra la misura, la situazione reddituale e patrimoniale, e la povertà.
Fact-checking di approfondimento:
Il reddito di cittadinanza sarà poco più di quello di inclusione? (14 dicembre 2018)
Hanno detto che:
22 gennaio 2019: «Quando parlavo di abolire la povertà volevo dire che da oggi chi non ha nulla riceverà 780 euro» (Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico)
19 novembre 2018: «I 780 euro nelle tasche degli aventi diritto arriveranno a marzo prossimo, potrà essere il giorno 15 o 30, sicuramente non il primo aprile visto che l’ironia si sprecherebbe» (Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico)
2 ottobre 2018: «Se hai un appartamento e chiedi il reddito di cittadinanza, dai 780 euro ti viene stornato il cosiddetto affitto imputato, quindi dai 780 euro dei redditi zero arrivi a circa 400 euro» (Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico)